è il sistema operativo (la parte che "gestisce" i filesystem) che permette o no di leggere filesystem "stranieri". da un punto di vista fisico, le partizioni si vedono sempre (windows vede anche quelle "di" linux e viceversa), il problema è che per accedere correttamente ai file che contengono è necessario che il sistema sappia gestire il filesystem (lo dice il nome...) della partizione. windows da solo e di base non legge niente altro che i sui filesystem (ntfs e fat, oltre naturalmente a quello dei cd e dvd).
al contrario, gnu/linux tramite diversi driver normalmente già presenti (anche se quelli più esotici non sono attivi o sono "sperimentali") è in grado di leggere numerosi altri filesystem, compreso ntfs.... tanto per dirti attualmente se faccio dalla linea di comando
ls /lib/modules/$(uname -r)/kernel/fs
trovo circa 40 moduli ("pezzi" del kernel che possono essere caricati all'occorrenza) per gestire vari filesystem (fs), tra cui tanto per darti un'idea, oltre ovviamente a ext3, ext4 e reiserfs (i più usati per gnu/linux) e altre cose specifiche di gnu/linux, trovo 9p (credo il filesystem usato da Plan9?), affs (amiga filesystem), befs (filesystem di BeOS), hfs / hfsplus (quello usato dai MacOS), minix (usato da minix), ocfs2 (filesystem della Oracle), qnx4 (filesystem usato da QNX) ...
dunque in breve sì, da gnu/linux puoi leggere i dati nelle partizioni formattate in ntfs; naturalmente vanno prima "montate", e tipicamente questo è fatto automaticamente se vengono trovate all'avvio.
se hai già windows, parti da windows, e usa il suo partizionatore per ridimensionare la partizione in uso; fare prima un defrag non è una brutta idea. dopodiché risulterà dello spazio non partizionato (correttamente, come ricordato da altro utente, "non allocato"); questo potrà essere preso automaticament dall'installatore della distro scelta (ubuntu probabilmente è la più user friendly) selezionando le opportune opzioni.
comunque se l'idea è di voler condividere dati tra i due sistemi, secondo me conviene creare una partizione dedicata allo scopo (cosa che bisognerebbe sempre fare: separare i propri dati dal sistema, programmi, dati di sistema ecc.); il tuo layout potrebbe essere
30% windows C:
40% windows D: (dati)
30% ubuntu root /, /home e swap (possibilmente /home dovrebbe essere una partizione a diversa da quella in cui è montata /, ma è pratica comune fare un polpettone unico,come del resto si fa con windows usando solo "C:")
_per concludere_
ovviamente non è vero che si "rallenta" il computer se si hanno più partizioni, sia che ci siano sistemi diversi che dati o sistemi uguali "replicati".
è vero invece che è meglio installare gnu/linux dopo windows, perché windows cancella l'MBR (solo questo non tutta la partizione!) e dunque rende non più accessibile gnu/linux, che però è ancora lì... basta reinstallare il bootloader e informarlo correttamente della presenza di gnu/linux.
installare un sistema su una macchina virtuale e un installare un sistema "sul serio" (sulla macchina reale), sono due cose distinte: l'una non è l'evoluzione dell'altra.